domenica 23 settembre 2018

l’uomo con la cravatta e la signora della spiaggia




a poche ore dall’alba di un caldo giorno di settembre
sei scoppiato a ridere e hai detto
“l’uomo con la cravatta e la signora della spiaggia”
…. bisognerebbe scriverci un libro

tu non potevi saperlo ma chiunque mi conosca un po’ ti avrebbe risposto
che il racconto che andrai a leggere io lo avrei scritto in ogni caso

lo so lo so …. ora stai dicendoti “tutto qui”
perchè tu pensi molto più in grande di me
e sarebbe un onore scoprire
che hai voglia di scrivere il prossimo capitolo






prima di arrivare alla spiaggia isolata sotto il promontorio
il comandante del battello ci chiede di non portare via sassi
e tra le giustificazioni sostiene che in fondo “sono solo pezzi di calcare
come quello che intasa i rompigetto dei nostri rubinetti”


mentre sono sdraiata al sole e accarezzo questi piccoli pezzi di calcare
penso che vorrei mi potessero raccontare la loro storia
il perché del loro colore e dove lo hanno preso 
quante volte hanno rotolato tra di loro per diventare più o meno piccoli
che è successo a quelli spezzati
quanta acqua li ha consumati e quanto sole li ha accarezzati


tornata nella spiaggia vicino a casa
ripensavo a questo e alla risposta da dare
all’ennesimo trentenne che in chat mi corteggia
perché vuole avere una esperienza con una donna matura


quando alzo lo sguardo la mia anima scoppia in una risata
scarpe color cartazucchero alla moda … di cui ovviamente non ricordo il nome
pantalone blu … camicia chiara … cravatta … occhiali scuri
sembra che stia fumando ma non capisco bene cosa

la prima cosa che penso è che non ricordavo ci fosse un capolinea dell’autobus
nella piazzetta alle spalle della spiaggia libera … e infatti non si vedono bus

poi osservando come guarda il mare penso a un marittimo
… sarà mica la nuova divisa della guardia costiera

alla fine per come si muove mi convinco per il classico rappresentante
che però deve essere di un certo livello se alle tre e mezza del pomeriggio
si può permettere di essere già in pausa ad ammirare il mare


continuo a guardare e a sorridere … dentro di me credo …
ma forse anche fuori perché piano piano di avvicina

certo non ammetterebbe mai che lo fa perché si sente osservato
ed è curiosissimo di capire chi diavolo sono
ma vi dirà che si è avvicinano alla battigia
per verificare se quella spiaggia di sassi degradava in sabbia
e poterci correre la mattina dopo a piedi nudi


quello che non saprò mai io e nemmeno voi
è se avrebbe mai avuto il coraggio di dirmi qualcosa
visto che ho attaccato io bottone
con la domanda che mi è insorta dall’animo sorridente
“cosa diavolo ci fa un uomo in cravatta in spiaggia”

apprezzo l’ironia con la quale risponde alla provocazione
e la spontaneità del dialogo che poi ne nasce
fino a decidere che è meglio rifugiarci in un bar
visto che sta iniziando a piovere


lascia stare lo spritz … basta il tuo accento a tradire le origini
che ne dici di un bicchiere di vino locale ….
le patatine però non ci sono ma le pizzette vanno benissimo
soprattutto perché ci costringono a mangiare nello stesso piatto
…. e fare questo ha un significato ben preciso

ed è molto curioso il servire le arachidi nelle bottigliette del campari
… anche se spero che non ce le abbiano infilate toccandole una ad una
che ne dici … avranno usato un imbuto vero


e così iniziamo a raccontarci dei pezzi di vita
ma non è per conoscerci .... questo è già successo tanto tempo fa
è solo un aggiornamento sulle ultime cose accadute
come faresti con un amico che non vedi da qualche anno

non sono riuscita a raccontarti quanto è stato importante
nella mia vita imparare a mangiare nello stesso piatto
e quanto mi abbia insegnato una bambina con una caramella
ti assicuro che non è utile solo per chiudere un affare


mangiamo una pizza insieme questa sera?

io la mia compagna di viaggio siamo già convinte
di tornare nel ristorante dove siamo state ieri sera
ma se ti vuoi unire a noi sarà un piacere
ti passiamo a prendere alle 20 …

adesso però vai a lavorare o non ce la farai mai
a spedire tutte le mail che il mondo si aspetta da te


c’è un momento di silenzio … una risposta che non arriva
dura una mezz’ora … una mezz’ora infinita


ok che devi lottare contro un vecchio detto
ma non devi chiacchierare sempre …. giuro
mangia anche qualcosa che è tutto buonissimo
e altrimenti come la reggiamo la seconda bottiglia di vino

…… e il gioco continua
“è passato qualche anno e non mi ricordo più
come ti piace servita questa cosa ……”
nessun problema se preso dalle chiacchiere
non fai caso che il mio bicchiere vuoto … prendo il tuo


a voler essere estremamente cinici si potrebbe pensare
che la terza bottiglia che ordini mentre paghi il conto
da bere in spiaggia per chiacchierare ancora un po’
sia in onore di quel “vino veritas” di cui parlavamo oggi

ma mi piace di più pensare
che tu non abbia voglia di fare finire questa serata
che davvero questa situazione non sia per te consueta
e valga la pena festeggiarla


ed è qui che inizio a percepire quello che sta succedendo
qual è il regalo che sei venuto a portarmi
…. un regalo che io deciderò di accettare


come accetto il tuo invito a seguirti in camera
per dormire un po’ abbracciati ….
e scoprire se quella questione di pelle ha un senso
anche quando la pelle si sfiora e si incolla in un abbraccio


e non è vero che non ci spingiamo oltre qualche coccola
perché abbiamo bevuto troppo questa sera
o perché non abbiamo un profilattico

come non è davvero necessario quel tuo impegno
per cercare di convincermi che non è una tua abitudine
che non ti capita in ogni porto come ad ogni marinaio che si rispetti
lo so anche se ti prendo in giro
lo so … perché ti conosco da sempre … ricordi

come so che non sei venuto solo a ricordarmi
che posso ancora sentirmi desiderata
e desiderare ancora fortemente un uomo
… credo che tu possa anche immaginare quanto
visto che mi hai presa da subito in giro
al minimo accenno del discorso

ci siamo addormentati accucchiaiati come piace a me
con il mio viso appoggiato alla tua schiena

non so per quanto tempo ho resistito io che mi muovo tanto
so che quando mi sono girata e ti ho lasciato
ci hai messo attimo ad appoggiare la tua mano sul mio fianco

.
.
.
.
.
.
.

credo che nella vita di tutti ci siano gesti singoli
che non possiamo dimenticare
e io la sensazione di quella tua mano sul fianco
non la dimenticherò mai … mai più

dimenticherò presto il tuo nome forse
forse i tratti del tuo viso 
ma non la sensazione della tua pelle
e l’emozione del tocco della tua mano

c’è stato un prima di quel gesto
c’è stato un dolore che mi ha chiuso il cuore

ci sarà un dopo quel gesto
che ora mi sento libera di costruire

era questo il dono che avevi per me nelle mani
che io sono felice di aver ricevuto da te

ti lascio con un sorriso … e la tua ennesima battuta
chissà se ci sarà occasione di ritrovarci in questa vita



il mattino dopo mentre vado in una spiaggia più a nord
sulle curve della strada che attraversa il promontorio
cremonini canta una delle sue canzoni




e io mi sciolgo in un pianto di quelli che ti fanno sentire l’anima

non c’è un singhiozzo … solo lacrime chi mi inondano il viso
e che so mi stanno pulendo il cuore come una spugna
…… e io che conosco il significato di quelle lacrime
non posso che essere felice della luce ritrovata


in merito all’ultima strofa della canzone
una precisazione la devo fare
se di certo non ci siamo amati a squarciagola
e vorrei ben vedere data la nostra veneranda età
lui però non tace mai …… parla … parla … parla
parla anche mentre dorme … ma questa è un’altra storia 
che ho promesso di non raccontare  



su un’altra spiaggia di sassi
mi addormento dopo una notte praticamente insonne
e mentre mi sveglio sono io che allungo d’istinto la mano
a cercare qualcosa che manca

quello che trovo è questo


chissà qual è la sua storia
come si è formata quella vena chiara che lo attraversa

poi lo giro e ……


















non ce la posso fare a rispettare le regole del gioco
e quel sasso ora sul mio comodino

ho idea che oltre a ricordarmi
che anche quando mi pietrifico
in fondo ho sempre un cuore
potrebbe servimi anche come antifurto



questo racconto è dedicato a te uomo dalla cravatta
e al regalo bellissimo che mi hai fatto
forse senza nemmeno accorgertene
ma per il quale sarai nel mio cuore per sempre

e anche se nelle tue innumerevoli chiacchiere
hai ipotizzato di migliorare di molto
le vendite della tua azienda
nella provincia dove io vivo

capirai se la mia scelta sarà quella
di non consumare tutta questa bellezza in una relazione

le mie braccia saranno sempre aperte per te
ogni volta che vorrai passare a salutarmi

grazie … grazie di tutto
grazie di avere avuto il coraggio di scoprire
che l’ombrellone che ti avevano offerto nel prezzo dell’albergo
non era per la piscina ma per una spiaggia di piccoli sassi 

con amore
la signora della spiaggia