a poche ore dall’alba di un caldo giorno di
settembre
sei scoppiato a ridere e hai detto
“l’uomo con la cravatta e la signora della
spiaggia”
…. bisognerebbe scriverci un libro
tu non potevi saperlo ma chiunque mi
conosca un po’ ti avrebbe risposto
che il racconto che andrai a leggere io lo
avrei scritto in ogni caso
lo so lo so …. ora stai dicendoti “tutto
qui”
perchè tu pensi molto più in grande di me
e sarebbe un onore scoprire
che hai voglia di scrivere il prossimo
capitolo
prima di arrivare alla
spiaggia isolata sotto il promontorio
il comandante del
battello ci chiede di non portare via sassi
e tra le
giustificazioni sostiene che in fondo “sono solo pezzi di calcare
come quello che intasa
i rompigetto dei nostri rubinetti”
mentre sono sdraiata
al sole e accarezzo questi piccoli pezzi di calcare
penso che vorrei mi
potessero raccontare la loro storia
il perché del loro
colore e dove lo hanno preso
quante volte hanno
rotolato tra di loro per diventare più o meno piccoli
che è successo a
quelli spezzati
quanta acqua li ha
consumati e quanto sole li ha accarezzati
tornata nella spiaggia
vicino a casa
ripensavo a questo e
alla risposta da dare
all’ennesimo trentenne
che in chat mi corteggia
perché vuole avere una
esperienza con una donna matura
quando alzo lo sguardo
la mia anima scoppia in una risata
scarpe color
cartazucchero alla moda … di cui ovviamente non ricordo il nome
pantalone blu …
camicia chiara … cravatta … occhiali scuri
sembra che stia
fumando ma non capisco bene cosa
la prima cosa che
penso è che non ricordavo ci fosse un capolinea dell’autobus
nella piazzetta alle
spalle della spiaggia libera … e infatti non si vedono bus
poi osservando come
guarda il mare penso a un marittimo
… sarà mica la nuova
divisa della guardia costiera
alla fine per come si
muove mi convinco per il classico rappresentante
che però deve essere
di un certo livello se alle tre e mezza del pomeriggio
si può permettere di
essere già in pausa ad ammirare il mare
continuo a guardare e
a sorridere … dentro di me credo …
ma forse anche fuori
perché piano piano di avvicina
certo non ammetterebbe
mai che lo fa perché si sente osservato
ed è curiosissimo di
capire chi diavolo sono
ma vi dirà che si è
avvicinano alla battigia
per verificare se
quella spiaggia di sassi degradava in sabbia
e poterci correre la
mattina dopo a piedi nudi
quello che non saprò
mai io e nemmeno voi
è se avrebbe mai avuto
il coraggio di dirmi qualcosa
visto che ho attaccato
io bottone
con la domanda che mi
è insorta dall’animo sorridente
“cosa diavolo ci fa un
uomo in cravatta in spiaggia”
apprezzo l’ironia con
la quale risponde alla provocazione
e la spontaneità del
dialogo che poi ne nasce
fino a decidere che è
meglio rifugiarci in un bar
visto che sta
iniziando a piovere
lascia stare lo spritz
… basta il tuo accento a tradire le origini
che ne dici di un
bicchiere di vino locale ….
le patatine però non
ci sono ma le pizzette vanno benissimo
soprattutto perché ci
costringono a mangiare nello stesso piatto
…. e fare questo ha un
significato ben preciso
ed è molto curioso il
servire le arachidi nelle bottigliette del campari
… anche se spero che
non ce le abbiano infilate toccandole una ad una
che ne dici … avranno
usato un imbuto vero
e così iniziamo a
raccontarci dei pezzi di vita
ma non è per
conoscerci .... questo è già successo tanto tempo fa
è solo un
aggiornamento sulle ultime cose accadute
come faresti con un
amico che non vedi da qualche anno
non sono riuscita a
raccontarti quanto è stato importante
nella mia vita
imparare a mangiare nello stesso piatto
e quanto mi abbia
insegnato una bambina con una caramella
ti assicuro che non è
utile solo per chiudere un affare
mangiamo una pizza
insieme questa sera?
io la mia compagna di
viaggio siamo già convinte
di tornare nel
ristorante dove siamo state ieri sera
ma se ti vuoi unire a
noi sarà un piacere
ti passiamo a prendere
alle 20 …
adesso però vai a
lavorare o non ce la farai mai
a spedire tutte le
mail che il mondo si aspetta da te
c’è un momento di
silenzio … una risposta che non arriva
dura una mezz’ora …
una mezz’ora infinita
ok che devi lottare
contro un vecchio detto
ma non devi
chiacchierare sempre …. giuro
mangia anche qualcosa
che è tutto buonissimo
e altrimenti come la
reggiamo la seconda bottiglia di vino
…… e il gioco continua
“è passato qualche
anno e non mi ricordo più
come ti piace servita
questa cosa ……”
nessun problema se
preso dalle chiacchiere
non fai caso che il
mio bicchiere vuoto … prendo il tuo
a voler essere
estremamente cinici si potrebbe pensare
che la terza bottiglia
che ordini mentre paghi il conto
da bere in spiaggia
per chiacchierare ancora un po’
sia in onore di quel
“vino veritas” di cui parlavamo oggi
ma mi piace di più
pensare
che tu non abbia
voglia di fare finire questa serata
che davvero questa
situazione non sia per te consueta
e valga la pena
festeggiarla
ed è qui che inizio a
percepire quello che sta succedendo
qual è il regalo che
sei venuto a portarmi
…. un regalo che io
deciderò di accettare
come accetto il tuo
invito a seguirti in camera
per dormire un po’
abbracciati ….
e scoprire se quella
questione di pelle ha un senso
anche quando la pelle
si sfiora e si incolla in un abbraccio
e non è vero che non
ci spingiamo oltre qualche coccola
perché abbiamo bevuto
troppo questa sera
o perché non abbiamo
un profilattico
come non è davvero
necessario quel tuo impegno
per cercare di
convincermi che non è una tua abitudine
che non ti capita in
ogni porto come ad ogni marinaio che si rispetti
lo so anche se ti
prendo in giro
lo so … perché ti
conosco da sempre … ricordi
come so che non sei
venuto solo a ricordarmi
che posso ancora
sentirmi desiderata
e desiderare ancora
fortemente un uomo
… credo che tu possa
anche immaginare quanto
visto che mi hai presa
da subito in giro
al minimo accenno del
discorso
ci siamo addormentati
accucchiaiati come piace a me
con il mio viso
appoggiato alla tua schiena
non so per quanto
tempo ho resistito io che mi muovo tanto
so che quando mi sono
girata e ti ho lasciato
ci hai messo attimo ad
appoggiare la tua mano sul mio fianco
.
.
.
.
.
.
.
credo che nella vita
di tutti ci siano gesti singoli
che non possiamo
dimenticare
e io la sensazione di
quella tua mano sul fianco
non la dimenticherò
mai … mai più
dimenticherò presto il
tuo nome forse
forse i tratti del tuo
viso
ma non la sensazione
della tua pelle
e l’emozione del tocco
della tua mano
c’è stato un prima di
quel gesto
c’è stato un dolore
che mi ha chiuso il cuore
ci sarà un dopo quel
gesto
che ora mi sento
libera di costruire
era questo il dono che
avevi per me nelle mani
che io sono felice di
aver ricevuto da te
ti lascio con un
sorriso … e la tua ennesima battuta
chissà se ci sarà
occasione di ritrovarci in questa vita
il mattino dopo mentre
vado in una spiaggia più a nord
sulle curve della
strada che attraversa il promontorio
cremonini canta una delle
sue canzoni
e io mi sciolgo in un
pianto di quelli che ti fanno sentire l’anima
non c’è un singhiozzo
… solo lacrime chi mi inondano il viso
e che so mi stanno
pulendo il cuore come una spugna
…… e io che conosco il
significato di quelle lacrime
non posso che essere
felice della luce ritrovata
in merito all’ultima
strofa della canzone
una precisazione la
devo fare
se di certo non ci
siamo amati a squarciagola
e vorrei ben vedere
data la nostra veneranda età
lui però non tace mai ……
parla … parla … parla
parla anche mentre dorme
… ma questa è un’altra storia
che ho promesso di non raccontare
su un’altra spiaggia
di sassi
mi addormento dopo una
notte praticamente insonne
e mentre mi sveglio
sono io che allungo d’istinto la mano
a cercare qualcosa che
manca
quello che trovo è
questo
chissà qual è la sua
storia
come si è formata
quella vena chiara che lo attraversa
poi lo giro e ……
non ce la posso fare a
rispettare le regole del gioco
e quel sasso ora sul
mio comodino
ho idea che oltre a
ricordarmi
che anche quando mi
pietrifico
in fondo ho sempre un
cuore
potrebbe servimi anche
come antifurto
questo racconto è
dedicato a te uomo dalla cravatta
e al regalo bellissimo
che mi hai fatto
forse senza nemmeno
accorgertene
ma per il quale sarai
nel mio cuore per sempre
e anche se nelle tue
innumerevoli chiacchiere
hai ipotizzato di
migliorare di molto
le vendite della tua
azienda
nella provincia dove
io vivo
capirai se la mia
scelta sarà quella
di non consumare tutta
questa bellezza in una relazione
le mie braccia saranno
sempre aperte per te
ogni volta che vorrai
passare a salutarmi
grazie … grazie di
tutto
grazie di avere avuto
il coraggio di scoprire
che l’ombrellone che
ti avevano offerto nel prezzo dell’albergo
non era per la piscina
ma per una spiaggia di piccoli sassi
con amore
la signora della
spiaggia