lunedì 13 settembre 2010

11 settembre

ce lo ricordiamo tutti dove eravamo quel giorno quando lo abbiamo saputo
io stavo tornando a casa dal lavoro e subito ho pensato ad uno scherzo

ero uscita prima dall'ufficio perchè aspettavo un amico palestinese
che doveva riportarmi il mio pc dopo averlo disinfettato dall'ennesimo virus
abbiamo guardato insieme la diretta e il crollo della prima torre 
e insieme commentato e condannato l'estremismo islamico

lavoravamo insieme da quelche anno e per me lui era l'esempio dell'integrazione
baveva vino quando eravamo fuori a cena e non c'era la moglie ... che questo non lo accettava tanto 
anche se vestiva assolutamenta all'occidentale .... minigonna compresa 
e si era sperimentata a fare i tortellini senza carne di maiale 

poi io ho cambiato lavoro e ci siamo persi un po' di vista
anche se è sempre stato un enorme piacere ritrovarsi
quelle poche volte che è capitato 

un paio di mesi fa lei mi cerca e mi racconta che si sono divisi
e che lui con una scusa le ha portato via i figli 
e li ha riportati in israele a casa dei nonni patermi
senza che i familiari di lei possano nemmeno vederli 

non ci sta questa cosa nell'uomo che io ho conosciuto .... o credevo di conoscere
e non so nemmeno se la posso legare a qualcosa di religioso
o solo a quel diritto che gli uomini arabi ritengono naturale
nel gestire secondo il loro giudizio le cose di familia
però lo ritengo un gesto profondamente ingiusto

non sono razzista ....e lo sapete
però quanta strada ancora per capirci ...... 

lunedì 30 agosto 2010

quel rosso nel sangue .....

capita spesso, quando nasci abbastanza vicino
a quel tratto di via emilia che va da modena a bologna,
che quel rosso che hai nel sangue non sia solo per l'emoglobina

può avere quattro ruote e chiamarsi ferrari
può averne due e chiamarsi ducati
ma è sempre un motore di razza
con quel rumore che ........

è stato uno dei fortunati che le mani le ha messe su entrambi
ma poi il fascino delle due ruote ha vinto

a san cesario lo conoscevamo tutti quel matto con la moto
un po' per l'incidente che lo aveva massacrato qualche anno fa
e un po' perchè quanto lo hai sentito un po' di volte
aprire il gas dopo la curva a gomito vicino a casa mia
lo capisci che c'è qualcosa di speciale
e per le cose speciali scatta sempre un po' di invidia
....... o di folle amore .... ma l'indifferenza è rara ...

non ci connoscevamo bene anche se eravamo vicini di casa
tenuto conto delle distanze tra vicini che la campagna impone
ma avevamo fatto un sacco di chiacchere una sera
in cui faceva parte dell'equipaggio dell'ambulanza della blu
che aveva accompagnato me e papà
dal ps dell'ospedale di castelfranco alla tac di baggiovara
avevamo chiaccherato soprattutto di quella voglia di risalire in moto
dopo il coma e il tempo necessario per riprendersi
e mi aveva favorevolmente colpito il fatto che quella passione per la vita
la spendesse un po' anche per aiutare gli altri
così come stava facendo in quel momento con noi
come qualcuno c'era stato quando era stato lui ad aver bisogno

tornava da brno .... dopo le ferie e dopo il motomondiale ....
non saprò mai se era contento della venuta di valentino alla ducati
se era uno dei ducatisti che contava sulla sua lucida follia
o se era uno di quelli che non ne sopportava le stranezze
ma non vedrà mai i risultati di questa nuova collaborazione
perchè una buca e un guard rail di una strada polacca
lo hanno fermato per sempre
e l'ultimo viaggio lo ha fatto con la sua tuta ducati
in sidecar .... accompagnato dal rombo delle moto
di tanti amici appassionati come lui





"ricordi di un amico"
ci racconta come nel dolore della perdita
sia importate quella persona averla avuta vicino
e come anche per questo ...e per lui bisogna continuare a sorridere



RICORDI DI UN AMICO
Tutti noi abbiamo degli amici, spesso qualcosa ci lega e ci accomuna.
Noi avevamo, fin da bambini, la stessa malattia: moto, macchine e velocità.
Ci  siamo conosciuti sui banchi di scuola, ma non in una scuola normale:
era il posto dove i meccanici e i collaudatori vengono formati.
Finita la scuola, ci siamo ritrovati a lavorare insieme,
con le mani sporche di grasso e la testa china dentro il cofano di auto da sogno:
erano le nostre Ferrari.
Dopo qualche anno, però, la sua passione per le due ruote è cresciuta
e tante volte, durante il lavoro, mi sentivo dire:
“Saranno pure delle Ferrari, ma con le moto si tribola meno”.
Da quei giorni sono passati ormai tanti anni e le nostre strade si sono divise.
Io ho continuato con le quattro ruote
e lui ha preferito andare “in quel di Borgo Panigale”.
A dire il vero le nostre strade si incrociavano tutti i sabati pomeriggio,
quando, infilata tuta e casco, davamo inizio alle nostre scorrazzate
su e giù per l’Appennino assieme ai “RAGAZZI”.
Era bellissimo!!!
Tutti i pensieri in quelle tre ore sparivano,
facendo largo alle chiacchiere da bar durante le soste
e alle lunghe risate quando mi prendeva in giro
per la mia moto GIAPPONESE dicendo:
“Ragazzo, sono moto senz’anima… invece la Ducati….”.
Sì, bei momenti e bei ricordi,
finché quel brutto sabato è successo quello
che non dovrebbe mai succedere ad un motociclista.
Lì però, subito dietro di me, c’era lui…
che cercava di rassicurarmi mentre l’elicottero atterrava per portarmi via.

Anche in quel momento scherzavamo e mi diceva:
“Beh, almeno questa volta eri davanti!!!”

Qualche mese dopo è toccato a lui…
Quando ti venni a trovare ero ancora malconcio,
ma era il mio turno, stavolta, di prenderti in giro e lo feci.
Quante risate…..
Già, quelle risate e quei momenti che ti porti dentro per tutta la vita
e a volte, ripensandoci, dirò:
Grazie per quei magnifici ricordi…..
Eri davvero lo spirito libero che tutti dicevano.
Ciao amico mio!
Davide Testi


lunedì 9 agosto 2010

cadono le stelle .... e i desideri .....

otto donne che un sabato sera si trovano intorno ad un tavolo
a sparlare di uomini dicono tante cose
della gioia di un nuovo o rinnovato incontro
della paura di rimettersi in gioco dopo aver profondamente sofferto
della delusione di avere creduto in chi non ci credeva abbastanza
della tristezza nel rimanere sole
del bisogno di appoggiarsi senza perdere se stesse
e dell'orgoglio di farcela anche da sole ..... nonostante tutto

e non importa che si parli di un padre ... un compagno ... un amico ... un figlio
loro sono sempre lì ingombranti e importanti in ogni caso 

un abbraccio speciale a federico
che oggi festeggia il suo compleanno
e anche se è tanto assorbito dal suo nuovo amore
da non avere più tempo per le vecchie amiche
io gli voglio sempre un mondo di bene 

lunedì 21 giugno 2010

un amante in chat

l'ho scritta 10 anni fa 
e tu non te ne sei mai andato
ti voglio bene 


Un amante in chat

“Raccontami una cosa che ti piace”
“Mi piace l’ultimo cd di Youssou N’Dour”
“ E poi ……….”

Una passeggiata sotto la pioggia, mano nella mano, nella luce del tramonto
l’amore per la montagna
gli spazi sconfinati della pampa argentina
il mal d’Africa
un libro di Sepulveda
i racconti di un sogno
la passione condivisa per la biancheria intima femminile
la confessione di un peccato

“Amo toccare le persone, mi sembra un bel modo di comunicare ……..
…… mi dà fastidio quando mi toccano senza che io l’abbia permesso”

E’ un piacere tornare ogni giorno e trovare un tua mail,
è un piacere inviartene una ogni giorno più intima.

Sono ore che chattiamo senza avere il coraggio di chiudere 
anche se ci siamo dati la buonanotte due ore fa.

“Mi accarezzi le spalle indolenzite?”
“Posso continuare ad accarezzarti ……”
Quando un uomo ti accarezza al di là del video 
le sue mani ti sfiorano la pelle esattamente come vuoi tu 
e i brividi si sprecano.
E le senti davvero le labbra sulle labbra, sulla pelle 
e le mani che cercano …… nel tuo intimo …… il piacere.
“Ti stai toccando?” “Si”

“Ho voglia di sentire la tua voce ……..”
E tutto ricomincia.
Una voce, bella e sensuale, entra prepotente nella tua vita ……. per ore.

Pezzi di vita.
Sformato di patate e melanzane.
Un pasto veloce perché ho voglia di sentire le tue carezze.
E attraverso quella voce i sensi si accendono ogni volta 
e ogni volta trovano la loro pace.

E un giorno ti accorgi che aspetti quelle telefonate con trepidazione 
anche se, per pudore o per timidezza, non riesci ancora a comporre tu quel numero.

“Hai raccontato di noi alla tua amica”
“Certo, è qui con me”
“Passamela”

Tim ringrazierà per questa voglia di stare insieme.
E mentre la confidenza aumenta nei racconti della vita, 
aumenta anche la libertà di condividere le perversioni più estreme 
e il desiderio di una lenta estenuante dolcezza.

“Voglio vederti …. voglio toccarti davvero”
E mentre aspetti nel parcheggio dell’incontro 
ti senti come uno studente all’esame di maturità 
quando è appena entrato il candidato in fila prima di te.
L’apparente calma lascia lo spazio ad un’emozione a 1000 …...
vorresti essere perfetta, hai ripassato il rossetto 
ma quel ciuffo non vuole proprio starsene al suo posto 
e lo smalto di un’unghia si è scalfito.

Piove, come nella nostra prima passeggiata virtuale.

Confronti tra l’aspetto reale e l’immagine che aveva elaborato la mente
sull’onda delle sensazioni delle parole.
Ho sempre pensato che fosse un po’ egocentrico e lo è, 
ma mi hanno sempre fatto tenerezza 
gli uomini che nascondono la loro sensibilità e la loro dolcezza 
dietro un po’ di cinismo o un’apparente indolenza.

Non c’è bisogno di entrare in confidenza: 
lo siamo già da molto tempo in maniera perfetta.
Se fossimo dei grandi ci concederemmo una passeggiata, 
un caffè o un gelato, per poi risalire sulle nostre macchinette 
e tornare dietro i nostri schermi: 
possiamo solo rovinare la perfezione di quello che è stato.
Ma siamo persone eccitabili e desiderose di rischiare 
per capire se riusciremo a tener fede ai nostri sogni.

Quella biancheria di pizzo tanto desiderata vola via prima di quanto avrei voluto!
E’ difficile fare l’amore ad un uomo la prima volta,
ma quando sai che sarà anche l’ultima ci metti tutta te stessa 
e cerchi di capire dalla pelle che si increspa sotto le tue dita 
quali sono i punti più sensibili: una mappa del piacere 
che si completa con i respiri rotti e i gemiti.
Le mani, le labbra, i corpi che si cercano prima con timore, 
poi sempre più esplicitamente ………. a lungo.


“Voglio amarti tutta la notte ………………
…………….. ti prego, non fermarti, non ora ………………”

Un amico sosteneva che il vero volto di un uomo lo puoi vedere 
solo nei 30 secondi dopo l’orgasmo.
Non voglio dimenticarla quell’espressione, 
le rughette si distendono come i tratti: 
pace è la parola che mi viene in mente.

“Voglio sentirti vicina mentre dormiamo”

Mal di testa e bocche impastate dalle troppe sigarette 
e dalle poche ore di sonno in un mattino di sole timido.
“Vuoi fare colazione?”
“Prendo solo un caffè”
“Fai la doccia insieme a me?”
“No, voglio tenere addosso il tuo profumo ancora per un po’”

Una terrazza dal panorama splendido sul lago di Garda ci vede salutare
“A presto”
Insciallah penso sorridendo
Gli Avion Travel sono una colonna sonora perfetta per la malinconia di un addio
Mi mancheranno le lunghe telefonate.

mercoledì 12 maggio 2010

il concerto di mario biondi

provate a immaginare .........
i tre fiati a sinistra ..... eleganti completo beige e cravatta
appena usciti da un concerto di abbado
con quell'amato alla tromba che è tanto morbido
da essere proprio l'immagine di napoli

e che per essere perfetto gli mancano solo le orecchie a sventola

dietro pianoforte e contrabbasso
 
completo blu chiaro .... eleganti ma un pelo meno
come venissero dal concerto di morricone in piazza san marco

a un lato del contrabbasso la prima batteria dall'altro le percussioni
camicia colorata portata fuori dai pantaloni informali
e quel cappellino con la visiera calata dietro sul collo

a destra del palco le tastiere elettriche ... canta anche chi le suona 
vestito che sembra il fratello di panariello quando fa il paninaro 

chitarra elettrica .... appena uscito da un concerto dei metallica
basso ..... che arriva trafelato dopo aver fatto da spalla a little tony

la cantante/corista che ha bisogno di un paio di protesi al seno
se vuole che non le cada quel tubino nero senza spalline 
che continua a tirarsi su da sotto le ascelle 

e poi c'è fabietto con un semplice paio di jaens bianchie una camicia azzurra
 (non sarà mica che non è arrivato il costume di scena 
)
batteria, vibrafono tamburello basso voce ...... se non foss per quelle basette 

e alla fine lui ...... la voce 
che nel buio seduto su una poltrona di pelle rossa 
accende una vecchia radio a mobile degli anni 50
e canta per quasi tre ore ........

e al di la di quella voce che non ha una sbavatura rispetto ai cd
tu li guardi e ti diverti perchè loro danno l'idea di divertirsi
e mentre li guardi e sorridi continui a chiederti che cosa cavolo c'entrano tra di loro
eppure il risultato è una meraviglia .........

non sarà che come sempre sono le differenze che arricchiscono 

lunedì 29 marzo 2010

i cieli di primavera

come riescano le nuvole e i colori
a disegnare i cieli di primavera
in modo così affascinante è davvero un dono 

gli azzurri e le nuvole bianche di panna montata 
e appena giri lo sguardo c'è un nuvolone nero
carico di pioggia che va bene anche se hai appena lavato la macchina
e poi ancora l'azzurro che per contrasto pare ancora più intenso

e a sud le nuvole spinte dallo scirocco
sembrano esitare un attimo prima di scavalcare gli appennini
il cimone e il libro aperto ancora carichi di neve 
così nitidi nei colori che pare quasi 
che se allunghi la mano tu li possa toccare
"si contano le pecore al pascolo" .... diceva un vecchio

e poi ti giri ancora e sullo sfondo di una nuvola nera
.......... e ancora minacciosa

risalta un intero squadro di pesco in fiore
di quel  rosa tenue ma intenso nitido
che così resterà solo un paio di giorni 
e bisogna essere attenti per godersi quell'attimo

domenica 28 febbraio 2010

99 anni e non rendersene conto

la mia nonnina il prossimo luglio compirà 99 anni 
e come tutti gli anziani che non devono più rendere conto di nulla al mondo
con magari la complicità di un po' di alzheimer
riesce a dire delle cose meravigliose .....

oggi quando sono andata a trovarla 
mi ha fatto presente che ero arrivata presto
e che sicuramente ero quindi andata in macchina

poi mi dice ..... 
"voglio comprare anche io una macchina come la tua"
e io "nonnna, ma tu non hai la patente"
e lei nemmeno troppo turbata mi risponde
"be' ..... la prenderò" 

hahahahahahahah ..... che mito di donna!!!
non è il dialogo paradossale in se che la rende una grande
ma il fatto che a 99 anni stabilisca che è ancora lei 
che definisce la soluzione del problema 

meditate gente .... meditate ......