lunedì 21 giugno 2010

un amante in chat

l'ho scritta 10 anni fa 
e tu non te ne sei mai andato
ti voglio bene 


Un amante in chat

“Raccontami una cosa che ti piace”
“Mi piace l’ultimo cd di Youssou N’Dour”
“ E poi ……….”

Una passeggiata sotto la pioggia, mano nella mano, nella luce del tramonto
l’amore per la montagna
gli spazi sconfinati della pampa argentina
il mal d’Africa
un libro di Sepulveda
i racconti di un sogno
la passione condivisa per la biancheria intima femminile
la confessione di un peccato

“Amo toccare le persone, mi sembra un bel modo di comunicare ……..
…… mi dà fastidio quando mi toccano senza che io l’abbia permesso”

E’ un piacere tornare ogni giorno e trovare un tua mail,
è un piacere inviartene una ogni giorno più intima.

Sono ore che chattiamo senza avere il coraggio di chiudere 
anche se ci siamo dati la buonanotte due ore fa.

“Mi accarezzi le spalle indolenzite?”
“Posso continuare ad accarezzarti ……”
Quando un uomo ti accarezza al di là del video 
le sue mani ti sfiorano la pelle esattamente come vuoi tu 
e i brividi si sprecano.
E le senti davvero le labbra sulle labbra, sulla pelle 
e le mani che cercano …… nel tuo intimo …… il piacere.
“Ti stai toccando?” “Si”

“Ho voglia di sentire la tua voce ……..”
E tutto ricomincia.
Una voce, bella e sensuale, entra prepotente nella tua vita ……. per ore.

Pezzi di vita.
Sformato di patate e melanzane.
Un pasto veloce perché ho voglia di sentire le tue carezze.
E attraverso quella voce i sensi si accendono ogni volta 
e ogni volta trovano la loro pace.

E un giorno ti accorgi che aspetti quelle telefonate con trepidazione 
anche se, per pudore o per timidezza, non riesci ancora a comporre tu quel numero.

“Hai raccontato di noi alla tua amica”
“Certo, è qui con me”
“Passamela”

Tim ringrazierà per questa voglia di stare insieme.
E mentre la confidenza aumenta nei racconti della vita, 
aumenta anche la libertà di condividere le perversioni più estreme 
e il desiderio di una lenta estenuante dolcezza.

“Voglio vederti …. voglio toccarti davvero”
E mentre aspetti nel parcheggio dell’incontro 
ti senti come uno studente all’esame di maturità 
quando è appena entrato il candidato in fila prima di te.
L’apparente calma lascia lo spazio ad un’emozione a 1000 …...
vorresti essere perfetta, hai ripassato il rossetto 
ma quel ciuffo non vuole proprio starsene al suo posto 
e lo smalto di un’unghia si è scalfito.

Piove, come nella nostra prima passeggiata virtuale.

Confronti tra l’aspetto reale e l’immagine che aveva elaborato la mente
sull’onda delle sensazioni delle parole.
Ho sempre pensato che fosse un po’ egocentrico e lo è, 
ma mi hanno sempre fatto tenerezza 
gli uomini che nascondono la loro sensibilità e la loro dolcezza 
dietro un po’ di cinismo o un’apparente indolenza.

Non c’è bisogno di entrare in confidenza: 
lo siamo già da molto tempo in maniera perfetta.
Se fossimo dei grandi ci concederemmo una passeggiata, 
un caffè o un gelato, per poi risalire sulle nostre macchinette 
e tornare dietro i nostri schermi: 
possiamo solo rovinare la perfezione di quello che è stato.
Ma siamo persone eccitabili e desiderose di rischiare 
per capire se riusciremo a tener fede ai nostri sogni.

Quella biancheria di pizzo tanto desiderata vola via prima di quanto avrei voluto!
E’ difficile fare l’amore ad un uomo la prima volta,
ma quando sai che sarà anche l’ultima ci metti tutta te stessa 
e cerchi di capire dalla pelle che si increspa sotto le tue dita 
quali sono i punti più sensibili: una mappa del piacere 
che si completa con i respiri rotti e i gemiti.
Le mani, le labbra, i corpi che si cercano prima con timore, 
poi sempre più esplicitamente ………. a lungo.


“Voglio amarti tutta la notte ………………
…………….. ti prego, non fermarti, non ora ………………”

Un amico sosteneva che il vero volto di un uomo lo puoi vedere 
solo nei 30 secondi dopo l’orgasmo.
Non voglio dimenticarla quell’espressione, 
le rughette si distendono come i tratti: 
pace è la parola che mi viene in mente.

“Voglio sentirti vicina mentre dormiamo”

Mal di testa e bocche impastate dalle troppe sigarette 
e dalle poche ore di sonno in un mattino di sole timido.
“Vuoi fare colazione?”
“Prendo solo un caffè”
“Fai la doccia insieme a me?”
“No, voglio tenere addosso il tuo profumo ancora per un po’”

Una terrazza dal panorama splendido sul lago di Garda ci vede salutare
“A presto”
Insciallah penso sorridendo
Gli Avion Travel sono una colonna sonora perfetta per la malinconia di un addio
Mi mancheranno le lunghe telefonate.