lunedì 30 agosto 2010

quel rosso nel sangue .....

capita spesso, quando nasci abbastanza vicino
a quel tratto di via emilia che va da modena a bologna,
che quel rosso che hai nel sangue non sia solo per l'emoglobina

può avere quattro ruote e chiamarsi ferrari
può averne due e chiamarsi ducati
ma è sempre un motore di razza
con quel rumore che ........

è stato uno dei fortunati che le mani le ha messe su entrambi
ma poi il fascino delle due ruote ha vinto

a san cesario lo conoscevamo tutti quel matto con la moto
un po' per l'incidente che lo aveva massacrato qualche anno fa
e un po' perchè quanto lo hai sentito un po' di volte
aprire il gas dopo la curva a gomito vicino a casa mia
lo capisci che c'è qualcosa di speciale
e per le cose speciali scatta sempre un po' di invidia
....... o di folle amore .... ma l'indifferenza è rara ...

non ci connoscevamo bene anche se eravamo vicini di casa
tenuto conto delle distanze tra vicini che la campagna impone
ma avevamo fatto un sacco di chiacchere una sera
in cui faceva parte dell'equipaggio dell'ambulanza della blu
che aveva accompagnato me e papà
dal ps dell'ospedale di castelfranco alla tac di baggiovara
avevamo chiaccherato soprattutto di quella voglia di risalire in moto
dopo il coma e il tempo necessario per riprendersi
e mi aveva favorevolmente colpito il fatto che quella passione per la vita
la spendesse un po' anche per aiutare gli altri
così come stava facendo in quel momento con noi
come qualcuno c'era stato quando era stato lui ad aver bisogno

tornava da brno .... dopo le ferie e dopo il motomondiale ....
non saprò mai se era contento della venuta di valentino alla ducati
se era uno dei ducatisti che contava sulla sua lucida follia
o se era uno di quelli che non ne sopportava le stranezze
ma non vedrà mai i risultati di questa nuova collaborazione
perchè una buca e un guard rail di una strada polacca
lo hanno fermato per sempre
e l'ultimo viaggio lo ha fatto con la sua tuta ducati
in sidecar .... accompagnato dal rombo delle moto
di tanti amici appassionati come lui





"ricordi di un amico"
ci racconta come nel dolore della perdita
sia importate quella persona averla avuta vicino
e come anche per questo ...e per lui bisogna continuare a sorridere



RICORDI DI UN AMICO
Tutti noi abbiamo degli amici, spesso qualcosa ci lega e ci accomuna.
Noi avevamo, fin da bambini, la stessa malattia: moto, macchine e velocità.
Ci  siamo conosciuti sui banchi di scuola, ma non in una scuola normale:
era il posto dove i meccanici e i collaudatori vengono formati.
Finita la scuola, ci siamo ritrovati a lavorare insieme,
con le mani sporche di grasso e la testa china dentro il cofano di auto da sogno:
erano le nostre Ferrari.
Dopo qualche anno, però, la sua passione per le due ruote è cresciuta
e tante volte, durante il lavoro, mi sentivo dire:
“Saranno pure delle Ferrari, ma con le moto si tribola meno”.
Da quei giorni sono passati ormai tanti anni e le nostre strade si sono divise.
Io ho continuato con le quattro ruote
e lui ha preferito andare “in quel di Borgo Panigale”.
A dire il vero le nostre strade si incrociavano tutti i sabati pomeriggio,
quando, infilata tuta e casco, davamo inizio alle nostre scorrazzate
su e giù per l’Appennino assieme ai “RAGAZZI”.
Era bellissimo!!!
Tutti i pensieri in quelle tre ore sparivano,
facendo largo alle chiacchiere da bar durante le soste
e alle lunghe risate quando mi prendeva in giro
per la mia moto GIAPPONESE dicendo:
“Ragazzo, sono moto senz’anima… invece la Ducati….”.
Sì, bei momenti e bei ricordi,
finché quel brutto sabato è successo quello
che non dovrebbe mai succedere ad un motociclista.
Lì però, subito dietro di me, c’era lui…
che cercava di rassicurarmi mentre l’elicottero atterrava per portarmi via.

Anche in quel momento scherzavamo e mi diceva:
“Beh, almeno questa volta eri davanti!!!”

Qualche mese dopo è toccato a lui…
Quando ti venni a trovare ero ancora malconcio,
ma era il mio turno, stavolta, di prenderti in giro e lo feci.
Quante risate…..
Già, quelle risate e quei momenti che ti porti dentro per tutta la vita
e a volte, ripensandoci, dirò:
Grazie per quei magnifici ricordi…..
Eri davvero lo spirito libero che tutti dicevano.
Ciao amico mio!
Davide Testi


lunedì 9 agosto 2010

cadono le stelle .... e i desideri .....

otto donne che un sabato sera si trovano intorno ad un tavolo
a sparlare di uomini dicono tante cose
della gioia di un nuovo o rinnovato incontro
della paura di rimettersi in gioco dopo aver profondamente sofferto
della delusione di avere creduto in chi non ci credeva abbastanza
della tristezza nel rimanere sole
del bisogno di appoggiarsi senza perdere se stesse
e dell'orgoglio di farcela anche da sole ..... nonostante tutto

e non importa che si parli di un padre ... un compagno ... un amico ... un figlio
loro sono sempre lì ingombranti e importanti in ogni caso 

un abbraccio speciale a federico
che oggi festeggia il suo compleanno
e anche se è tanto assorbito dal suo nuovo amore
da non avere più tempo per le vecchie amiche
io gli voglio sempre un mondo di bene